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“Ho visto il Sa-lento e non me ne pento” ...

Il Salento: “Porta d’Oriente”, terra che in ogni angolo cela un indefinito sapore ‘levantino’.
Tutto è un mistero slegato dal resto della nostra penisola. Eppure siamo, quasi, ancora in Italia.
I personaggi e le atmosfere sono a dir poco surreali, ed arrivando fin quaggiù si ha veramente la sensazione di un luogo senza tempo.


 

 

“Benvenuti nella terra della lentezza” 

è ciò che scriverei a caratteri cubitali sotto gli ‘Arrivi’ dell’aeroporto di Brindisi.

È una terra terapeutica dove chiunque in preda a stress dimentica ogni cosa e si immerge nella “Salentitudine” del luogo. 

Chiedendo ad un amico salentino di poterlo rivedere il giorno a seguire, lui ti risponderà: ”Ci ‘ole Diu” che in salentino significa ’Inshallah’: ti renderai conto di quanto vicini siamo all’Oriente!

Una terra piena di sorprese dove non ci si può annoiare, ogni piccolo centro ha il suo castello, la sua chiesa barocca, la sua piazza integra come il suo centro storico e poi ancora le feste patronali con le splendide luminarie che illuminano a giorno il paese: ce n’è una ogni due giorni con le bande musicali che si esibiscono su grandi gazebo in legno chiamati ‘Cassarmoniche’.

Una terra piena di tante altre sorprese, dove l’ospitalità ed il buon cibo non hanno niente a che fare con la professionalità dell’oste quanto piuttosto col grado di compiacimento che  questo nutre servendo l’ospite; e dove la materia prima riesce a dare personalità fortissime ad ogni piatto, un luogo dove persino l’alga di mare chiude in bellezza un piatto marinaro.

Nulla qui è perfetto, in questa terra che ancora non conosce la ‘democrazia  cosmopolita’, ma che si tramanda sempre il senso dell’ospitalità del Cuore.
Veniamo immancabilmente accarezzati e affascinati da una innata gentilezza, ormai perduta in altri luoghi.

È un posto veramente speciale, da visitare.

Esmeralda Faraone Mennella

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